Il nome della poltrona Kinoko, disegnata dallo studio Metsen di Londra, si ispira alla forma del piano da cui nascono i braccioli, simile al carattere giapponese katakana ‘コ’ che si pronuncia “ko”; e Ki-no-ko significa esattamente “lettera Ko in legno”. I braccioli, infatti, si uniscono nella parte posteriore dello schienale formando un piano ad U che abbraccia l’ospite, fungendo anche da base d’appoggio.
Gli angoli retti del piano a U sono alleggeriti internamente da forature semicircolari che ricordano l’ink trap. Si tratta di una tecnica utilizzata per stampare caratteri particolarmente piccoli ove quale angoli e dettagli vengono rimossi. Il telaio è disponibile nelle versioni frassino o metallo mentre la scocca è imbottita. Schienale e seduta si inseriscono con la parte frontale di quest’ultima leggermente inclinata verso l’alto per favorire un maggiore relax.
La struttura dalle linee robuste infonde sicurezza, in apparente contrasto con la morbidezza delle imbottiture. Queste, a loro volta offrono sensazioni di calore ed accoglienza.
Mentsen (letteralmente “linee e superfici” in giapponese) ha pensato Kinoko per una duplice destinazione d’uso. La poltrona è infatti perfetta per il contract e per l’utilizzo in ambito domestico. Ciò, grazie anche alla varietà dei tessuti proposti in pendant o nelle varietà di colore.