Amanti della montagna? Ecco otto rifugi dove fermarsi dopo una lunga passeggiata, o una scalata, per riposare, gustare un pasto unico godendo di una vista mozzafiato.
Dalla Italia alla Svizzera, dalla Francia fino alla Slovenia, questi bellissimi rifugi alpini, dall’aspetto innovativo e altri dall’architettura più tradizionale, riservano tutti scenari davvero unici…naturalmente se riuscirete a raggiungerli!
Caratterizzato da una forma che ricorda una navicella spaziale, il Bivacco Gervasutti è decisamente più piccolo di un normale rifugio alpino.
Situato sul Monte Bianco, sotto le pareti delle Grandes e Petites Jorasses nel comune di Courmayeur in Valle d’Aosta, a 2.835 metri di altezza, Il Bivacco Gervasutti è poggiato su uno puntone di roccia. Grazie alla sua particolare collocazione offre un impatto scenico notevole e naturalmente una vista mozzafiato.
Un progetto nato dall’azienda Leap Factory, che si occupa di sviluppare particolari costruzioni ad alta quota, per sostituire il vecchio rifugio in legno del 1948 intitolato all’alpinista torinese Giusto Gervasutti.
Sempre sul Monte Bianco ma sul versante francese, troviamo il Rifugio del Goûter situato nel comune di
Saint-Gervais-les-Bains, Alpi Graie, a 3.817 mt. È la base di partenza per la via normale francesedi ascesa al Monte Bianco e sorge 200 mt più in basso del vecchio rifugio del Gouter.
Ribattezzato l’uovo di metallo, è costruito in acciaio e offre 120 posti letto. È provvisto di finestre capaci di sostenere la forza del vento (che può raggiungere i 300 km/h), ed è alimentato da turbine eoliche e da pannelli solari posti sul tetto. L’impianto idrico si avvale della neve circostante: sciolta e usata sia come acqua per la cottura
dei cibi che per gli scarichi dei servizi igienici. Ogni anno sono in 20mila a tentare la salita al ghiacciaio del Monte Bianco.
Sul Monte Rosa, nel territorio di Zermatt, a 2883 metri di altezza, si trova invece il rifugio Monte Rosa Hutte, probabilmente la più complessa costruzione in legno realizzata in Svizzera. Scandito da una forma davvero
unica e caratterizzata da un rivestimento di lastre di alluminio che lo fa apparire come un cristallo.
La realizzazione è stata fatta mediante elementi modulari pre-costruiti in fabbrica e portati in loco in elicottero, tali pezzi sono di precisione millimetrica grazie all’ utilizzo di macchinari al taglio laser durante la loro realizzazione.
Grazie alla facciata sud ricoperta di collettori solari fotovoltaici e altri sensori termici, il rifugio copre il 90 per cento del suo fabbisogno energetico. La neve garantisce l’acqua solo per alcuni mesi
all’anno, mentre per il restante fabbisogno occorre scavare una grande cavità nella roccia al fine di poter immagazzinare l’acqua. Un sistema di filtraggio complesso pulisce le acque reflue che vengono poi riutilizzate per i
servizi igienici.
Al confine tra Slovacchia e Polonia, precisamente ad High Tatras,si trova una costruzione che somiglia a un cubo gigante di ghiaccio in bilico.
Un suggestivo rifugio che si confonde nel paesaggio, tra rocce e montagne, formato da cinque piani con al primo livello un ristorante mentre ai superiori si trovano i posti letto. Realizzato di alluminio, fotovoltaico e vetro, la posizione inclinata con una punta infilata nel terreno, fa in modo che arrivi più luce naturale diretta per un numero maggiore di ore al giorno. In questo modo, soprattutto le facciate più esposte al sole consentono, grazie al fotovoltaico, la produzione autonoma di energia.
La Cabane des Vignettes è un rifugio situato nel comune di Evolène – Canton Vallese-Svizzera, in Val d’Herens, nelle Alpi Pennine, a 3.160 metri di altezza. Il rifugio può ospitare fino a 120 persone e in alta stagione è
più simile a un hotel. Per arrivarci occorre attraversare un ghiacciaio e bisogna seguire il percorso alpinistico che collega Chamonix con Zermatt.
Se riuscite a raggiungere questo bellissimo rifugio potrete dormire gratis! Il rifugio è situato sulle Alpi Giulie, a 2500 metri, sulForonon del Buniz. Da qui potrete godere di una vista mozzafiato. Lo si raggiunge grazie ad un
percorso in quota adatto ad alpinisti ed escursionisti, ma anche a tutti gli amanti della montagna che siano comunque abbastanza esperti per quanto riguarda le gite in alta quota. Il rifugio dispone di 9 posti letto ed è caratterizzato da una struttura realizzata interamente con legno di abete rosso locale. Costruito
secondo il progetto dell’architetto Giovanni Pesamosca, la sua forma è stata appositamente studiata persopportare il peso della neve che vi si deposita durante l’inverno.
Uno dei rifugi più impressionante situati sulle Alpi, il Grand Mulets si trova sul massiccio del Monte Bianco a 2700 metri. È in gran parte utilizzato in inverno da quanti amano sciare sulla montagna più alta dell’Europa occidentale.
Sulla vetta della Punta Gnifetti, la punta più alta della Valsesia, si trova il rifugio dedicato alla Regina Margherita. Si raggiunge dal Monte Rosa Hutte, Zermatt, per il ghiacciaio del Grenz, in circa cinque ore di
cammino tutto su ghiaccio. Il rifugio Regina Margherita dispone di camere con letti a castello, bar, ristorante, spazi riservati ai laboratori scientifici e ai ricercatori. Infatti l’itinerario ha caratteri alpinistico ed è un importante osservatorio fisico-meteorologico.