Il recupero di un edificio e la sua riconversione in struttura
ricettiva, attraverso un uso minimale di linee e colori con la volontà di enfatizzare i materiali presenti ed utilizzati: la pietra, il legno, l’acciaio.
Un nido abbarbicato alla roccia più alta del paese di Pennapiedimonte, Chieti – Abruzzo, questo è “il Balzolo”, il cui progetto è stato curato da MATERIAprima Studio di Architettura.
La roccia è stata in parte lavorata e scavata per creare il piano di fondazione dell’edificio. Quasi tutta la muratura è
costituita dalla roccia della montagna e solo parte del primo livello è costruita in blocchi squadrati della stessa pietra.
L’edificio è composto da due corpi di fabbrica affiancati, uno coperto da un tetto a falda unica e l’altro coperto da un solaio piano, sfruttato per ricavarne un terrazzo panoramico.
La nuova distribuzione degli spazi nasce dalla volontà di utilizzare come accesso principale l’ingresso dal belvedere del Balzolo. Da questo, infatti, si accede ad una zona di ingresso, su soppalco, dalla quale si può uscire al terrazzo oppure, tramite una scala leggera in ferro e legno, scendere alla sala comune adibita alle colazioni. Da questa stanza si accede ad un corridoio che fiancheggia la scala di collegamento con il piano terra, sempre
in ferro e legno e alla prima delle stanze da letto con bagno i cui spazi sono pensati per rispondere alle necessità di persone con limitate abilità. Al piano inferiore si scende ad un’altra sala comune con camino sulla quale affacciano
le altre due stanze. Una, più piccola, con bagno nella roccia e l’altra, ricavata nell’antica stalla, un ambiente con volte e con una scaletta scavata nella roccia che portava al fienile superiore, oggi parte del grande bagno.
Da queste stanze al piano terra si accede al giardino, primo livello di un terrazzamento un tempo utilizzato come orto, sul quale affaccia il vero fronte dell’edificio rivolto a valle. Su questo fronte si è giocato con l’asimmetria delle cornici delle finestre, utili a coprire architravi e spallette in cemento esistenti, dando movimento alla facciata ed
evidenziando la cromia della pietra in rapporto al bianco calce.
foto di Sergio Camplone
Tutto è pensato per valorizzare l’essere “litico” di questa struttura. Pavimenti e scale in rovere, rivestimenti in grigio chiaro e cornici bianco calce sono elementi neutri come pure gli arredi, negli stessi toni, sono elementi che non sovrastano la bellezza naturale della “nuda pietra”.