Sostenibili e rispettose dell’ambiente, le biopiscine sono l’alternativa green ai tradizionali impianti.
Le biopiscine, circondate da fiori e profumi di ogni genere, sono realizzate con materiali naturali e in grado di seguire il corso delle stagioni restando un elemento fisso di decorazione del giardino. Questi in sostanza i vantaggi delle piscine naturali, sempre più apprezzate anche dal mercato italiano, che diventano un luogo da contemplare durante l’inverno e da utilizzare nei periodi più caldi.
Ciò che caratterizza principalmente questa tipologia di impianti è il fatto che la depurazione dell’acqua avviene in modo naturale principalmente attraverso alcune specie di piante acquatiche, poste ai bordi della piscina, senza l’impiego quindi di prodotti chimici che in alcuni casi possono provocare allergie e irritazioni cutanee.
In generale la biopiscina è divisa in due zone: esiste un’area dedicata alla balneazione priva di piante acquatiche, e un’area spondale, chiamata zona di rigenerazione, riempita di piante acquatiche indicate per la depurazione dell’acqua. Quest’ultima viene separata dalla zona di balneazione attraverso un muretto sommerso che ne delimita il confine.
Entrambe le aree vengono poi rivestite da un telo in PVC che le preserva dalla formazione di alghe. Questo rivestimento impermeabile risulta assolutamente invisibile nell’area di rigenerazione perché ricoperto da ghiaia e vegetazione.
Il sistema è poi completato da una pompa per il circuito chiuso dell’acqua, che dall’area di rigenerazione la riconduce, sotto forma di sorgente artificiale, in un punto di immissione a monte. Infine una serie di accessori tecnici affiancano la depurazione naturale: gli stimme galleggianti, pozzi di sedimentazione e una pompa speciale per la pulizia del fondo.
Un’unica avvertenza per l’Italia: dato il clima più caldo rispetto ai Paesi dove nascono le biopiscine, l’impianto deve essere maggiormente profondo, per un migliore scambio di calore e per evitare la formazione di alghe. Inoltre da noi si sono rivelati preziosi, per la limpidezza dell’acqua, alcuni trattamenti con microorganismi, assolutamente superflui in climi più freddi.
Convertire una piscina in Biopiscina
Se si dispone di una piscina tradizionale nel proprio giardino, è possibile convertirla in una biopiscina. Per farlo è necessario dedicare una parte di quella esistente alla realizzazione di un’area di rigenerazione esterna che potrà essere affiancata a uno dei lati esistenti, ampliando la superficie. La conversione a biopiscina è sempre fattibile e parte dei costi si recupera nel tempo grazie alla manutenzione meno costosa.
Biopiscine: cura e manutenzione
Il periodo migliore per realizzare una piscina ecologica è la primavera, mentre d’estate se ne apprezza la possibilità di rinfrescarsi. Tra ottobre e dicembre, invece, la si prepara al freddo. Vediamo come eseguire una corretta manutenzione.
Prima di tutto occorre potare le piante acquatiche presenti nella zona di fitodepurazione per evitare che le foglie marciscano. Fatto ciò bisogna procedere alla pulizia di tutte le pompe e dello stimme. L’impianto idraulico, se si decide di spegnerlo, andrà messo in sicurezza da eventuali gelate, facendo attenzione a pulire bene la pompa di circolazione. Da non trascurare, anche per la biopiscina, la pulizia dell’impianto di fitodepurazione che ha accumulato i detriti aspirati nel corso della stagione calda.
La pulizia è legata anche alla forma dell’impianto acquatico. Le strutture di forme geometriche sono indubbiamente più semplici da pulire. Per la pulizia del fondo e delle pareti, infatti, è possibile utilizzare un robot pulitore molto simile a quello utilizzato per la pulizia delle piscine tradizionali. Per i dettagli architettonici è bene armarsi di spazzola e aspiratore, così da evitare che diventino troppo scivolosi o pericolosi.