La ricostruzione di un vecchio casale in Umbria completamente distrutto dal terremoto del 1984.
Nel 2003 il committente ha incaricato l’architetto Pia Karin Spreafico di progettare un nuovo casale dai resti del precedente edificio. Il comune né imponeva la conservazione, da quì nasce il progetto che non voleva essere una fedele ricostruzione.
In corso d’opera, sono stati mantenuti i due muri di facciata più significativi mentre i due muri del lato lungo del casale, sono stati ricostruiti sullo stesso sedime con i medesimi materiali e tessitura, portando il loro spessore a 80 centimetri, uno spessore decisamente più consistente di quello originario.
Nel complesso i muri e le aggiunte hanno dato vita a due quinte murarie che corrono parallele per tutta la loro lunghezza, distanti tra loro ben 12 metri. Questo spazio in lunghezza si comporta come una casa a patii, un’antica Domus che dispone in sequenza assiale e simmetrica la successione dei suoi luoghi predominanti. Abbiamo così una prima corte di accesso che rimane completamente aperta su uno dei lati e regala un magnifico panorama.
A seguire si trova la parte nobile della casa caratterizzata da un soggiorno a doppia altezza con grandi vetrate alte ben 5,60 metri che si affacciano sulla corte; all’interno del soggiorno vi sono poi le vetrate della camera da letto posta al primo piano, che si affacciano sulla doppia altezza del soggiorno.
Proseguendo verso la corte nord si trovano i locali di servizio, fino a raggiungere la cucina, che a sua volta si affaccia su una corte interna che ospita un giardino e due volumi simmetrici, due piccole dependance per gli ospiti, che segnano la conclusione del percorso sul lato posteriore della casa verso il bosco e la piscina.