Dalla conservazione al riciclo dei cibi fino all’utilizzo delle ultime tecnologie, ecco 3 trucchi imperdibili per evitare gli sprechi e difendere l’ambiente in cucina.
Nonostante le limitazioni e le restrizioni, anche in questo particolare 2020 le festività vanno di pari passo agli sprechi che tanto danneggiano il pianeta. Gli ultimi dati di Waste Watcher parlano chiaro: il valore del cibo sprecato annualmente dagli italiani è pari a 6.5 miliardi di euro, circa 4.9€ per famiglia con impennate durante il cenone di Natale e Capodanno. Questi atteggiamenti hanno pesanti ripercussioni anche sull’ambiente: è stato infatti calcolato che l’8/10% delle emissioni globali di gas serra è legato agli sprechi alimentari.
Per contrastare questa tendenza favorendo una progressiva riduzione degli sprechi anche a Natale, ecco i 3 trucchi proposti da InSinkErator, la multinazionale americana inventrice del dissipatore alimentare domestico, che mette d’accordo tecnologia e senso di responsabilità lasciando spazio anche alla creatività.
Trucco 1 – Niente si perde in cucina
Per iniziare a ridurre gli sprechi, uno dei metodi migliori è quello legato al riutilizzo degli avanzi: in questo modo, è possibile dare vita a gustosi piatti per qualsiasi occasione, riducendo al minimo ogni spreco. Gli avanzi possono essere utilizzati per cucinare primi piatti, secondi e dolci, anche durante le festività, rendendole ancora più uniche e creative.
Utilizzando un tuorlo d’uovo, del parmigiano grattato e qualche avanzo di pancetta, ad esempio, si può preparare uno dei piatti più squisiti del Natale, la carbonara natalizia. Se invece è avanzato del tacchino, qualche spezia e un po’ di yogurt, con un po’ di fantasia si potrà ottenere un delizioso Tikka Masala. Combinando gli avanzi si possono creare anche strepitosi dolci natalizi, come le Mince Pie: sarà sufficiente utilizzare le fette di mela avanzate, un po’ di frutta rossa e qualche spezia.
Per ridurre al minimo gli sprechi, puoi riutilizzare gli avanzi per creare piatti come la bolla e lo squittio, o la torta di tacchino, tuttavia, nonostante i nostri migliori sforzi, una parte degli sprechi alimentari, come le bucce di verdure, è inevitabile.
Trucco 2 – Ascoltare i cibi
Prima di tutto, la pianificazione: per ridurre gli sprechi, infatti, potrebbe essere utile programmare in anticipo i pasti della settimana, in modo tale da ridurre gli acquisti al minimo indispensabile. Sembra strano, ma è fondamentale saper ascoltare quello che gli alimenti ci dicono in modo da prolungarne la durata ad esempio, frutti come le banane, l’avocado o le pesche rilasciano gas etilenico che favorisce la maturazione degli alimenti circostanti, quindi sarebbe consigliabile tenerli separati. Se le mele vengono conservate insieme alle patate, queste ultime dureranno più a lungo. Per conservare la frutta nel migliore dei modi, inoltre, bisognerebbe evitare di lavarla prima di metterla nel frigorifero.
Trucco 3 – La tecnologia al servizio della cucina
Dove non arriva il senso comune, giunge in soccorso la tecnologia. Un alleato prezioso per gestire gli avanzi alimentari in modo sostenibile è il dissipatore alimentare domestico inventato 80 anni fa da InSinkErator e che sta conquistando anche l’Italia.
Questo ingegnoso strumento, disponibile in diversi modelli a seconda del nucleo famigliare, permette un trattamento rapido, igienico e sostenibile degli avanzi di cibo, neutralizzando in un solo istante la possibilità che gli alimenti vengano sprecati. Posizionato comodamente da un qualsiasi idraulico, permette di eliminare all’istante, triturandoli fino a ridurli a uno stadio semi liquido, qualsiasi tipo di resto organico. Ossa, pelle, bucce, niente resiste al dissipatore e il pianeta, ringrazia.
Infatti, gli scarti alimentari che finiscono nelle discariche producono metano, un gas 21 volte più nocivo dell’anidride carbonica. Uno strumento intelligente che ha permesso, ad oggi, di eliminare dalle discariche l’equivalente in peso di 1000 transatlantici. Da un lato all’altro del pianeta, l’utilizzo di questo piccolo ma geniale strumento si sta diffondendo esponenzialmente. Negli Stati Uniti, ad esempio, il 50% delle famiglie ne possiede uno, in Nuova Zelanda il 34% e in Australia il 20%. Negli Usa, ad esempio, dove l’80% delle nuove abitazioni dispone di un dissipatore, città come Chicago, Philadelphia, Tacoma, Milwaukee e Boston hanno fatto realizzare dei test per verificarne l’effettiva efficacia e i dati parlano chiaro. Con il dissipatore, la quantità di rifiuti alimentari si riduce del 30%.
Per un Natale e un Capodanno all’insegna della riduzione degli sprechi, e nel totale rispetto dell’ambiente, il minimo comun denominatore è soltanto uno: InSinkErator.