Leonardo Dainelli, co-founder di Dainelli Studio, presenta la sua prima mostra “La Fila” da Meme Gallery a Milano
Il progetto, esposto nella galleria di Viale Francesco Crispi 3 dal 12 al 23 Aprile, ha come protagonista una selezione di dipinti firmati dal co-fondatore di Dainelli Studio.
I quadri nascono come sperimentazione creativa di Leonardo. Un omaggio ai pittori cubisti – da cui attinge un sottilissimo e raffinato umorismo – e al rigore del Bauhaus, due influenze artistiche che hanno profondamente colpito il percorso creativo del designer. I soggetti dei dipinti, infatti, ricordano i ritratti bidimensionali cari a Picasso e alle grafiche del movimento tedesco dei primi anni del ‘900.
I volti, scomposti e sovrapposti geometricamente, danno vita ad una serie di profili stilizzati, immaginati nel concept della mostra come se fossero in fila – da qui il titolo della mostra – in attesa del proprio turno.
La Fila
Il tema della fila nasce come evidenza del periodo storico che stiamo vivendo, una sensazione di attesa, a volte di immobilità, ma al tempo stesso anche un nuovo senso di comunità, di civiltà, di rispetto, di vicinanza e di legame con gli altri.
L’allestimento, progettato dalla gallerista Maria Angela di Pierro insieme a Dainelli Studio vede ogni quadro rivolto verso il dipinto successivo, in attesa del proprio turno con serafica tranquillità.
I dipinti, realizzati su tavole e su tela con tecniche diverse, sono affiancati da una selezione di sculture decorative in marmo e pietre di cava, una piccola autoproduzione firmata Dainelli Studio che riprende il tema del ritratto bidimensionale.
I profili antropomorfi sono un elemento ricorrente nell’estetica di Leonardo Dainelli e di Dainelli Studio. Nati come disegno su tela nella collezione di dipinti Faces, hanno trovato forma anche su altri soggetti progettati da Dainelli Studio: le sculture in pietra e marmo realizzate per Artemest, la collezione di tappeti di Sirecom e i wallpaper per Londonart.
Volti dai profili bidimensionali, scomposti e sovrapposti geometricamente, che sintetizzano spazio, tempo e molteplici punti di vista del nostro essere.
Faces racconta una visione antropomorfa che, nell’esaltare le similitudini dell’essere umano, stilizzandone i tratti, riesce a portare alla luce anche le caratteristiche peculiari e l’unicità del singolo.