L’appartamento inteso come seconda pelle: uno strato che protegge e dà la possibilità di esprimere il proprio essere. Questa la filosofia del progetto di noa* │network of architects, concepito con lo scopo di cancellare qualsiasi ricordo del vecchio inquilino per fare spazio al carattere e alla personalità del nuovo proprietario….e ci sono riusciti perfettamente.
L’appartamento é stato completamente spogliato e ripulito da tutti i ricordi del vecchio proprietario per dare spazio alla personalità di chi ne subentra. Per questo motivo è stato scelto di ridipingere tutte le forme già presenti nello spazio con un colore bianco. Gli oggetti che disegnano il nuovo arredo sono tutti legati a momenti e ricordi particolari della vita del nuovo proprietario.
Ogni elemento d’arredo e decorativo ha una propria storia che in qualche modo si lega alla persona che oggi abita in questo appartamento. Si tratta di una serie di oggetti che sono stati scelti insieme al proprietario per creare la base su cui sviluppare il progetto.
Ogni oggetto recuperato è stato restaurato, modificato e soprattutto personalizzato per entrare a fare parte della storia del proprietario.
Tra questi troviamo il tavolo da pranzo “TORGGL”, il cui nome deriva dall’utilizzo del materiale di cui si compone. Il legno proviene da un torchio del 1600 che è stato smontato nei primi anni 80 e lasciato all’esterno del fienile di un contadino del comune di Castelrotto. I tronchi di legno sono stati semplicemente puliti e assemblati per formare il tavolo.
In un vecchio appartamento è stato trovato il manichino per abiti “MEMORIES”, che è stato pulito e poi ricoperto con gesso, corde e stracci di un vecchio album da disegno del proprietario con lo scopo di creare un legame.
Il lampadario “PALACE” proviene dall’ hotel Palace di Merano, che a seguito dell’ultimo restauro ha rinnovato i suoi corpi illuminanti. Il lampadario, dopo essere stato ripulito e dipinto, oggi è utilizzato come lampada da lettura.
Anche le sedie abbinate al tavolo di legno sono state trovate in un deposito di oggetti usati. Risalenti al 1950, originariamente erano laccate e tappezzate con del tessuto. Per adattarle al contesto sono state laccate di bianco e la copertura delle molle è stata sostituita con una pellicola trasparente che permette di vedere la tecnica artigianale usata in precedenza.
Oggetti e tessuti che decorano lo spazio, provengono da viaggi e da persone legate al proprietario: dai tappeti del Kurdistan alle lampade vintage appartenenti a vecchi magazzini industriali di Berlino; la vecchia argenteria e le posate ereditate dalla nonna, così come i libri che provengono dal vecchio posto di lavoro.
Ogni oggetto scelto dallo studio noa* è stato indispensabile per rafforzare l’ idea progettuale di creare l’appartamento come una seconda pelle.