Case in pietra, come ristrutturarle? Pietre robuste, mura spesse, solai resistenti. Ecco che cosa si deve valutare prima di ristrutturare un vecchio edificio di pietra.
Il fascino delle case in pietra è innegabile: gli spazi raccontano una storia e, nello stesso tempo, si prestano a essere rinnovati rispecchiando le attuali esigenze abitative.
Quando si ha intenzione di acquistarne una che non ha mai subito un intervento di ristrutturazione, occorre valutare esattamente lo stato, il tipo di pietra con cui è stata costruita e la solidità della struttura. Per una ristrutturazione di successo è inoltre necessario affidarsi ad un progettista esperto in questo genere di lavoro.
I fattori da valutare prima di ristrutturare un edificio in pietra
La prima verifica da effettuare è quella sulle pietre, che devono essere ben legate tra loro, oppure alternate a file di mattoni che rendono omogenea e ordinata la trama del muro. E’ poi fondamentale controllare lo spessore dei muri, che rivela la destinazione originaria dell’edificio.
Spesso le costruzioni in pietra fungevano da ricovero per gli attrezzi o da fienili e, di conseguenza, i muri erano sottili in quanto non dovevano sopportare particolari carichi e sollecitazioni.
Quando invece ci si trova di fronte a strutture di notevole spessore, con le pareti scandite in modo regolare da finestre di buona ampiezza, significa che la costruzione era nata come abitazione. Finestre piccole e soffitti molto bassi, al contrario, sono tipici degli edifici rurali. Anche la presenza dell’intonaco, che veniva applicato all’interno e all’esterno, o solo all’interno, svela l’origine domestica dell’edificio.
Quali interventi sono necessari?
In fase di ristrutturazione, per dare risalto alla pietra, è necessario rimuovere il vecchio intonaco e stuccare bene gli interstizi. Per quanto riguarda le pietre, è opportuno accertarsi che non siano di tipo friabile, come lo sono ad esempio le arenarie, o tendenti allo sfaldamento, ma che siano compatte, come quelle granitiche.
Tra gli interventi che spesso si rivelano necessari, c’è la sostituzione delle vecchie travi, quasi sempre inadeguate a sopportare i carichi. Anziché sfilarle, è consigliabile tagliarle a filo muro e sostituirle con nuove travi più robuste, da scegliere preferibilmente in materiali meno pesanti del cemento armato, come il legno e il ferro. Se proprio si vogliono conservare le travi esistenti, è d’obbligo una verifica da parte di uno strutturista.
Infine, se la casa contiene arcate o volte, è più sicuro lasciarle intatte. E, per un fatto estetico, sono assolutamente da evitare i rappezzi sulla pietra: molto meglio coprire tutto con il colore.